Val di Cembra: la viticoltura eroica tra fatica, paesaggio e innovazione

Val di Cembra: la viticoltura eroica tra fatica, paesaggio e innovazione             
La Val di Cembra rappresenta uno dei luoghi più emblematici della viticoltura eroica italiana, dove la coltivazione della vite non è solo una pratica agricola, ma una vera scelta filosofica, economica e culturale.

                                               

Tra pendii che superano il 40% e vigneti terrazzati, i circa 650 viticoltori della valle hanno scelto di rimanere e continuare a coltivare, sfidando difficoltà che altrove avrebbero suggerito l’abbandono. I loro vigneti non sono solo luoghi di produzione, ma presidi contro il dissesto idrogeologico, patrimoni di biodiversità e veri monumenti al lavoro umano.

La valle, scavata dal torrente Avisio, è caratterizzata dal porfido rosso, una roccia vulcanica che conferisce ai vini una spiccata mineralità e sapidità. Su questi pendii scoscesi, esposti a sud-ovest e protetti dai venti freddi, l’opera di ingegneria rurale dei muretti a secco, lunga oltre 700 chilometri, regola il deflusso delle acque, immagazzina calore e crea microhabitat unici, candidandosi a diventare Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

La pergola trentina, semplice o doppia, si adatta alla pendenza, ottimizza l’insolazione e facilita le operazioni manuali, che richiedono fino a dieci volte le ore di lavoro di un vigneto di pianura. I vitigni principali della valle – Müller Thurgau, Chardonnay, Pinot Nero e varietà autoctone come la Schiava – esprimono aromi intensi, acidità vibrante e finezza, raccontando nel vino la fatica, la roccia e il clima della valle.

Questa viticoltura è anche un modello di sostenibilità: i vigneti frammentati, l’assenza di meccanizzazione pesante e le scarpate inerbite favoriscono un mosaico di biodiversità, rifugio per insetti, fauna e flora spontanea, mentre la presenza delle api indica un ecosistema sano e rispettoso delle pratiche agricole.

Nonostante le difficoltà, la viticoltura eroica è anche laboratorio di innovazione: durante Enovitis Extrême, che quest’anno si è svolto proprio in Val di Cembra, macchine compatte, soluzioni su misura e robotica aerea e terrestre con GPS di precisione hanno mostrato come la tecnologia possa supportare i viticoltori anche sui terreni più impervi, garantendo efficienza e sicurezza.

Per leggere il racconto completo e approfondire la viticoltura eroica della Val di Cembra, vi invitiamo a consultare la rivista integrale pubblicata dal CERVIM